Nel 1703, il naturalista inglese James Petiver introdusse un metodo sorprendentemente efficace per preservare farfalle: le racchiudeva tra sottili fogli di mica, un minerale trasparente, flessibile e resistente al tempo. Questa tecnica, pionieristica per l’epoca, ha permesso a numerosi esemplari di farfalle sopravvivere intatti per oltre tre secoli. La mica per conservare farfalle è stata così uno dei primi esempi documentati di conservazione naturalistica basata su materiali minerali.
Cos’è la mica?
La mica è un minerale del gruppo dei fillosilicati, noto per la sua capacità di sfaldarsi in lamine sottilissime e trasparenti. Le varietà più comuni sono la muscovite, chiara e vitrea, e la biotite, più scura. La mica è resistente all’umidità, agli agenti chimici e al calore fino a circa 900 °C, ed è elettricamente isolante. Queste proprietà la rendono utile ancora oggi nell’elettronica e nell’industria. Nel XVIII secolo, la sua trasparenza e stabilità la resero perfetta anche come “vetrino” naturale.
Mica per conservare farfalle: un’intuizione geniale
James Petiver, farmacista e collezionista di insetti, fu uno dei primi a usare la mica per conservare farfalle. In un’epoca in cui le tecniche erano rudimentali e spesso dannose per i campioni, la sua soluzione fu semplice ma straordinariamente efficace. I fogli di mica racchiudevano l’esemplare, lo isolatevano dall’umidità e ne impedivano l’ossidazione e la perdita di colore. Alcuni esemplari, conservati con questo metodo, sono oggi custoditi al Natural History Museum di Londra.
Resistenza e trasparenza al servizio della scienza
La mica per conservare farfalle funziona benissimo perché offre un ambiente quasi ermetico, proteggendo i pigmenti naturali – soprattutto quelli fotonici – dalle alterazioni. I colori delle ali di farfalla, spesso dovuti a strutture nanometriche piuttosto che a pigmenti veri e propri, sono molto sensibili all’umidità e alla luce. L’uso della mica ha impedito queste alterazioni, mantenendo intatti colori e dettagli microscopici per oltre 300 anni.
️ Dalla natura al museo
Il metodo di Petiver anticipa di secoli le moderne tecniche di conservazione museale. Oggi, l’uso della mica è stato abbandonato per materiali sintetici come il vetro o il plexiglass, ma resta una testimonianza affascinante di come scienza, intuito e materiali naturali abbiano collaborato per sfidare il tempo. I fogli di mica per conservare le farfalle rappresentano un punto d’incontro tra mineralogia, entomologia e storia della scienza.
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