I bronzi di San Casciano. Sacralità e Medicina nella Vasca Grande.

La scoperta nel novembre del 2022 del grande “tesoro” votivo avvenuta all’interno della Grande Vasca termale di San Casciano dei Bagni è stata una delle scoperte archeologiche italiane più importanti del dopoguerra. Una scoperta non solo legata alla ricchezza e qualità dei bronzi in sè ma al contesto in cui sono state trovate. Ed è stata una scoperta che ha interessato molte branche scientifiche non ultima quella della storia della medicina. Infatti non dimentichiamoci che questo Santuario Termale è stato un luogo di sacralità e di cura. Un luogo dove l’elemento curativo e sacro è proprio l’acqua stessa, che ancora oggi sgorga florida dal terreno.

Statua maschile di efebo malato, si deduce la malattia dalle gambe e dalle braccia estremamente sottili. Sebbene l’atteggiamento sia quello orante, si nota come le stesse dita siano rattrappite. Secolo I a.C. (fonte Ministero della Cultura, https://cultura.gov.it/lefotobronziscasciano)

Perchè è stata una grande scoperta archeologica?

Contesto è la parola chiave per descrivere la grandezza di questa scoperta. Nel santuario etrusco e poi romano di San Casciano dei Bagni sono stati trovati statue e oggetti in bronzo di pregevole fattura nel loro luogo originario. Questi oggetti potremmo dire sono nati, hanno vissuto, sono stati dismessi e infine sepolti, in quel luogo. Di essi possiamo conoscere l’intera storia e fare racconto.

Un ultimo atto di pietas

Si ipotizza infatti che questo luogo di culto sia stato dismesso all’inizio del V secolo d.C. quando sia per l’affermazione (anche violenta) del Cristianesimo nel territorio di Chiusi sia per problemi statici la struttura del santuario venne – ordinatamente – dismessa. Le opere votive in bronzo che sono state ritrovate affondate nella Grande Vasca del Santuario e che hanno stupito il mondo intero sono rimaste integre proprio perchè sigillate da un strato di argilla e materiali lapidei e da quelll’acqua termale che da sempre è l’elemento peculiare di questi luoghi.

Coloro che l’hanno “chiuso” lo hanno fatto smontandolo “pezzo per pezzo”, un operazione che ha richiesto uno sforzo notevale pari quasi al costruirlo. Esso è stato un ultimo ed estremo gesto di rispetto per coloro che qui vi avevano pregato, sperato in una guarigione o ringraziato per essa. In sintesi un estremo e commovento gesto di umana pietas.

Come sigillare il santuario

Alcune colonne (delle sei presenti nel santuario) verranno addirittura calate dentro la Vasca Grande. Esse con il loro peso sigilleranno il contenuto votivo presente sul fondo. La presenza stessa di una colonna all’interno della vasca è nel mondo romano un discrimine concettuale, temporale, stratigrafico e storico. “Un azione dal forte valore simbolico sia per chi lo fece che per chi lo ha ritrovato” per utilizzare le splendide parole del Direttore di Scavo, il Dr. Emanuele Mariotti.

Non solo la vasca ma l’ingresso stesso del santuario verrà chiuso con macerie e altrettante le restanti porzioni di esso Passeranno secoli prima che parte di questi materiali vengano ritrovati. Sarà infatti solo nel XVII secolo, quando la famiglia fiorentina dei Medici creerà nuove terme balneari, che parte dei resti lapidei romani riaffioreranno venendo così registrati e consegnate alla cronache del tempo.

La nascita del Santuario termale

Ma quando è stato attivo questo santuario? Ebbeme, il santuario termale di San Casciano dei Bagni è stato attivo dal II a.C al II d.C. Esso per oltre 400 anni fu frequentato e fu luogo di devozione da parte di due popoli che in altre parti di Italia si combatterono aspramemente: etruschi e romani.

Come era fatto il Santuario di San Casciano dei Bagni?

Il Santuario in epoca romana aveva la forma di tempio a pianta trapezoidale con andamento nord-sud. Esso “proteggeva” con un porticato di sei colonne alte 5 metri (di cui rimangono alcune basi e alcuni fusti e un propileo di ingresso) uno spazio sacro al cui centro vi era una piscina denominata Vasca Grande. La Vasca Grande da cui si attingeva l’acqua termale (sacraa) aveva forma allungata simile a quella di un osso. Successivamente saranno diverse le fasi (circa sei)che vedranno la modifica delle strutture del santuario.

La “Vasca Grande” …e i Piedi di Piombo.

La Vasca Grande ha forma ad osso. Essa è costituita da grandi blocchi di travertino messi in opera senza legante. Le sue dimensioni sono 10 metri di larghezza, 3 metri di lunghezza e 3,5-4 metri di profondità quest’ultima intesa rispetto al bordo vasca.

Attorno ad essa sono state trovate diversi altari appartenenti a potenti famiglie senatorie romane((Fra queste famiglie vi sono sull’altare con dedica a Fortuna Primigenia le iscrizioni di Asinio Fabiano e della moglie Ercia Triaria e sull’altare con dedica a Igea ed Asclepio quelle di Gaio e Pomponia Triaria)) (are del II secolo d.C) e numerose impronte di piedi e di orecchi che venivano riempite con piombo ed argento.

Si pensa che quest’ultime potessero essere ex-voto il cui significato pressapoco fosse “Ascoltaci Iside” (nel caso degli organi uditivi) e di “seguire il cammino” (nel caso delle impronte dei piedi). Indicate con il termine di vestighia umane si trovano sui lati lunghi della vasca.

In foto, la forma ad osso della Vasca Grande. E’ possibile vedere sul bordo vasca le vestighia ovvero impronte di orecchie e piedi che saranno riempito con argento e bronzo. (fonte Ministero della Cultura, https://cultura.gov.it/lefotobronziscasciano)

Acqua termale: acqua sacra

L’acqua, presente nel territorio di San Casciano dei Bagni con oltre 40 sorgenti, ha una doppia funzione: economica e sacrale. Viene usata sia per sostenere l’economia del luogo che è di tipo agropastorale (allevamenti a corto e medio raggio e sfruttamento delle risorse boschive) e come fonte curativa e devozionale.

Il rifornimento idrico di acqua che si getta nella Vasca Grande era a assicurato da una grande polla situata più in alto, capace ancora oggi di erogare ben 25 litri al secondo!((Il dato relativo alla portata d’acqua ci indica come gli archeologi abbiano lavorato immersi nel fango in un ambiente estremamente ositle)). Un canale di uscita realizzato in travertino lungo circa 35 metri scaricava l’acqua dellaa vasca in una gora più in basso. Il livello di acqua nella piscina era mantenuto costante secondo il meccanismo del troppo pieno. L’effige di un “toro nell’atto di bere” nella parte meridionale della vasca permette infatti di identificare questo meccanismo.

L’acqua all’ interno della Vasca Grande aveva e ancora oggi ha temperatura di 42°C, inoltre essa è satura di carbonati e presenta proprietà disinfettanti e detersive per la cute.

Tuttavia questa non è l’unica polla d’acqua presente nel tempio di San Casciano. Bisogna infatti ricordare come vi sia una seconda polla (questa volta di acqua fredda) vicina all’ingresso del tempio stesso. Già al tempo dei romani questa seconda polla causò cedimenti alla struttura. Tuttavia anch’essa, come per la fonte calda, è stata usata come fonte degna di devozione.

Fulmini e tesori sommersi

Prima del tempio e della vasca romana, esisteva già nel sito una vasca (etrusca?) che venne obliterata – in modo rituale – dagli stessi romani usando un grande strato di tegole e coppi. Fra le tegole sono state rinvenute delle folgori in bronzo e delle selci preistoriche e protostoriche secondo una ritualità che richiama il rito del fulmen condere.((Il rito del fulmen condere prevedeva che là dove era caduto un fulmine, come era stato probabilmente il tempio, i materiali colpiti fossero sotterrati in una fossa e questa venisse chiusa con tegole e consacrata)). In questa porzione di vasca (occidentale) sono state trovati i famosi busti in bronzo di fattura romana ed etrusca che hanno stupito il mondo intero.

Nella parte meridionale della vasca sono stati ritrovati invece deposti grandi nuclei di monete di età imperiale1. Molte sono state fatte coniare al solo scopo di essere donate alla divinità della vasca (numen). Inoltre si è trovato anche un braccio (su cui vengono poste monete) e uova vegetali (che si sono ben conservate in quanto l’acqua calda termale che riempiva la vasca è ricca di carbonati).

Statua femminile in bronzo con dedica al Flere di Havens (o nume della fonte), secolo II a.C. Sull’avambraccio sinistro potete vedere che s’attorciglia un serpente. Una volta estratta dal fango sulla piega centrale del chitone era scritta la seguente frase: “Aule Scarpe figlio di Aule e di una Velimnei ha dato come cosa sacra al Numen della Fonte” (fonte Ministero della Cultura, https://cultura.gov.it/lefotobronziscasciano)

Perchè si andava al Santuario?

Il Santuario termale di San Casciano era frequentato per diversi motivi. Fra questi:

  • per pregare le divinità legate alle acque (i numi delle acque)
  • per chiedere ai numen delle acque una guarigione
  • per ringraziare i numen delle acque di un avvenuta guarigione, spessp deponendo un ex-voto all’interno della Vasca come testimonianza.
  • per scopi medici, in particolare le acque calde termali venivano utilizzate per alcune affezioni di natura infettiva (foruncolosi, infezioni dedlla cute, etc) attraverso delle abluzioni. E’ bene precisare che la parte curativa con l’acqua (abluzioni) avveniva al di fuori del recinto sacro della Vasca Grande e non vi era nessun tipo di balneazione come si potrebbe pensare alla luce dell’uso contemporaneo delle terme.

Le Divinità del Santuario di San Casciano dei Bagni

A San Casciano dei Bagni venivano pregate diverse divinità legate alle acque e al loro potere curativo. Queste divinità erano poste – in effige o con altare – sul bordo stesso vasca stessa, in particolare nella parte meridionale. Ad esse venivano offerte monete, ex-voto anatomici e statuette in bronzo che venivano affondate nella vasca. Le divinità pregate ed invocate erano:

  • Apollo a cui è dedicato il santuario stesso tanto che vi si è trovato un altare che lo testimonia.
  • Fortuna Primigenia, la principale divinità italica del sito, una divinità preromana che tutelava l’infanzia e la salute. Anche per essa si è trovato un altare che lo testimonia.
  • Iside, una divinità mediterranea (in particolare egizia) considerata la Regina del Cielo. Anche per essa si è trovato un altare che lo testimonia.
  • Eusculapio, figlio di Apollo e semidio della medicina.
  • Igea, dea dell’igiene e figlia del semidio della medicina Eusculapio.

Lanterne, incensi e offerte

Il rituale di preghiera si pensa che fosse complesso. Il ritrovamento di lanterne all’esterno del santuario ci indica come questo avvenisse di notte, in forma di una processione. Inoltre erano presenti delle incensiere le quali ci indicano la presenza di profumi durante il rito e dei mortai alla base che ci indicano come venissero pestati semi che poi venivano offerti. L’esistenza di un labrium (una specie di acquasantiera) ci permette di ipotizzare anche la presenza di un rito purificatorio. Il consumo di un pasto rituale e di offerta alla divinità è molto probabile in quanto sono state rinvenute numerose ceramiche e la presenza nel tempio di un locale di mensa.

Doni agli Dei

La presenza del ritrovamento nel Novembre del 2022 di numerose statue e oggetti in bronzo (una lega di stagno e rame) come offerta agli dei delle acque ci indica come questo luogo sia importante. Non solo, queste statue sono di pregevole realizzazione e hanno uno spessore estremamente elevato (circa 1 cm) cosa che ci indica come sia ricco chi li dona e come sia importante il luogo in cui vengono donati (anche gli stessi materiali sfarzosi come altari e colonne con cui è realizzato il tempio ce lo indicano).

Sebbene sia da identificare da dove provengano i metalli (se estratti in miniere in loco o altrove) la loro manifattura è certamente locale. Inoltre si pensa che il bronzo stesso fosse ricoperto da uno strato di tenuerite che conferiva alla statua un colore nero, in particolare per quanto riguarda i bronzi di origine estrusca. 

I bronzi ritrovati

Gli oggetti in bronzo ritrovati sono diversi a seconda come detto della loro collocazione nella vasca. Fra gli oggetti più rilevanti abbiamo:

  • L’efebo malato a braccia aperte in atto devozionale con le mani nell’atto dello schioccare le dita .Questo ex-voto in bronzo presenta un iscrizione in latino arcaico sulla coscia sinistra. Tale iscrizione ci dice che questa persona, venuta qui a curarsi, è stata guarita o per lo meno è stata meglio.
  • Infanti in fasce (in bronzo).
  • Teste complete (in bronzo)
  • Le placche poliviscerali (in bronzo)
  • Dita, braccia, orecchie((L’orecchio come ex-voto per i romani non rappresenta soltanto l’organo dell’udito ma è simbolo stesso della preghiera)), gambe, mammelle, organi genitali femminili (come utero conico2) e maschili (pene fimotico con testicoli) (in bronzo)
  • Offerte vegetali come legna, frutti, tronco.
  • Offerte botaniche: pigne e clave (in bronzo)
  • Lastre aniconiche di forma allungata e sottile (in bronzo)
Ex-voto in bronzo conformati ad infanti in fasce. Visti gli alti tassi di mortalità infantile, la salute dei neonati e la maternità erano problematiche fortemente sentite nella società del tempo (fonte Ministero della Cultura, https://cultura.gov.it/lefotobronziscasciano)

Radiografie del passato: i bronzi poliviscerali

E’ innegabile sottolineare come uno dei più grandi ritrovamenti di San Casciano dei Bagni sia stato quello dei “poliviscerali” ovvero oggetti in bronzo che rappresentano gli organi interni umani, delle vere e proprie TAC del passato. Realizzati con una grandissima definizione e complessità, questi rarissimi bronzi sono frutto della visione autoptica e di altissima esperienza chirurgica da parte di chi li ha disegnati e poi eseguiti. Quelli ritrovati a San Casciano dei Bagni sono due bronzi poliviscerali con una dimensione di circa 20 cm.

Uno dei poliviscerali è detto “a placca” ed è stato trovato nel gruppo di reperti nella sezione nord-est della vasca. Presenta dei fori, per cui si ipotizza come la sua funzione fosse quella di essere appeso. Esso si collocava fra la braccia della Statua Apollo, il padre del dio della medicina Esculapio. Questo poliviscerale presenta un altissimo livello di accuratezza e si presume che per realizzarlo si sia utilizzata la tecnica della cera persa.

I dettagli anatomici dei poliviscerali

Ci sono però alcuni dettagli da sottolineare. La rappresentazione dei visceri non è completa. Mancano per esempio la trachea e gli organi retroperitoneali come i reni. I polmoni sono raffigurati piccoli (perchè come sappiano i polmoni durante le autopsie collassano), il cuore è ben visibile in quanto è raffigurato il sacco pericardico inciso, il diaframma è ben rappresentato. Il fegato è rappresentato (ma non in forma pentalobato) mentre la milza ha leggermente proporzioni più grande del normale. Per quanto riguarda le anse intestinali risultano molto convolute e con serpentazione, una scelta utile a scopo raffigurativo. Nel secondo poliviscerale vi è inoltre l’assenza del retto e un accenno di vescica.

Si esclude però che siani oggetti in bronzo patologici, gli organi raffigurati sono quelli di un soggetto in salute. Si presume siano stati ricopiati da tavole lignee. Non sono gli unici, ne esistono anche in terracotta ma quest’ultimi sono molto meno accurati (vedi per es. le fregelle ritrovate a Tivoli). Il fatto che questi poliviscerali siano di un materiale pregiato come il bronzo e il fatto che vengano ritrovati insieme ad altre offerte agli dei come gli ex-voto anatomici rende S. Casciano dei Bagni un qualcosa di eccezionale dal punto di vista archeologico. Una scoperta quella di S. Casciano che ha ancora molto da dire. E non solo nel campo della Storia della Medicina.

Per approfondire, consigliamo:

  1. Le monete ritrovate a San Casciano sono di età Tiberiana, dei Flavi (in particolare di Domiziano ed infine di Traiano []
  2. L’utero conico rappresenta probabilmente un utero in stato di prolasso con caratterizzato dalle rugae vaginalis rese mediante fitte costolature orizzontali []

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