1) La paleofrana di Prati Casalini

La camminata compiuta da noi di EnjoytheScience partendo dalla piccola frazione di Cartagenova, verso l’ampia spianata dei Prati Casalini, è stata qualcosa di più che una piccola pausa nella natura. È stato un viaggio nel tempo geologico, dentro le pieghe profonde della storia del suolo della Liguria, alla scoperta di una delle più affascinanti – e instabili – manifestazioni della dinamica terrestre: una paleofrana.

Che cos’è una paleofrana?

Il termine paleofrana indica una frana avvenuta in tempi geologicamente antichi, spesso millenari, le cui tracce morfologiche e di sedimenti sono tuttora visibili nel paesaggio. Non si tratta quindi di un evento recente, ma di un movimento di massa che ha modellato stabilmente il territorio, generando grandi accumuli di materiale roccioso e detritico. Questi depositi, apparentemente stabili, possono in realtà costituire un sistema in equilibrio precario, suscettibile di riattivazioni in presenza di condizioni meteorologiche o antropiche favorevoli.

La frana di Prati Casalini

Il luogo che oggi chiamiamo Prati Casalini è una spianata che si estende nella valle del Rio Geirato, nell’entroterra genovese. Dal punto di vista geomorfologico, questo ampio pianoro non dovrebbe esistere in un contesto fluviale così stretto e inciso. La sua origine è infatti anomala: si tratta di un’immensa massa di materiali franosi che, in epoca antica, si è distaccata dalle pendici collinari sovrastanti e ha finito per colmare la valle, arrestando il suo corso naturale. Secondo il professor Enrico Martini, autore peraltro di un bellissima articolo divulgativo presente sul sito del CAI di Sampierdarena che abbiamo consultato, i materiali della paleofrana “troneggiano a mezza quota” nella valle, costituendo un’enorme terrazza detritica. La frana si è arrestata sulla sponda opposta, dove oggi si osservano i segni dell’impatto contro il versante orografico destro.

Origine geologica del fenomeno

Alla base di questo cataclisma geologico vi è la Formazione delle Argilliti di Montoggio, un complesso di rocce sedimentarie tenere e deformabili, tipiche dell’Appennino ligure. Queste rocce hanno una bassa coesione meccanica e una notevole capacità di assorbire acqua, caratteristiche che le rendono vulnerabili a fenomeni di scivolamento e slittamento soprattutto in condizioni di intensa piovosità. Non è un caso che Genova detenga primati europei di precipitazioni intense, anche in archi temporali molto brevi (1, 3, 6, 12 e 24 ore). Questo dato, unito alla debolezza litologica del substrato, ha creato le condizioni per un evento franoso di proporzioni eccezionali.

Un paesaggio da tutelare

Oggi i Prati Casalini appaiono come un’oasi verdeggiante, inaspettata tra i ripidi versanti della valle genovese. Si  può raggiungerli percorrendo antiche mulattiere lastricate che partono dal borgo di Cartagenova, un nucleo abitato che conserva ancora atmosfere d’altri tempi. In cui compaiono gattini, lavatoi, e tanta tranquillità. Il tratto finale è un sentiero tra castagni e arbusti che si apre infine sul pianoro, silenzioso e suggestivo. Ma questa quiete non deve trarre in inganno: l’intero sito rimane geologicamente instabile. La paleofrana rappresenta un deposito eterogeneo di materiali incoerenti, soggetti a movimenti futuri, soprattutto in presenza di opere invasive o nuove urbanizzazioni. Come sottolinea il professor Martini, è fondamentale che pianificatori e amministratori locali si affidino a studi multidisciplinari, evitando di costruire o tracciare infrastrutture su tali substrati potenzialmente pericolosi. I Prati Casalini sono oggi un prezioso laboratorio a cielo aperto. Un luogo dove geologia, storia naturale e responsabilità ambientale si intrecciano. Comprendere la loro origine non è solo esercizio accademico, ma un invito a riflettere sul rapporto tra uomo e territorio. Per noi di Enjoy the Science, questa breve escursione ci ha ricordato che ogni paesaggio è una narrazione geologica, e che camminare in natura significa anche imparare a leggere la sua lingua profonda, quella scritta nelle pieghe della terra.

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