l viaggi botanici di Linneo

Nel cuore del Settecento, un giovane scienziato svedese, Carl von Linné, intraprendeva i suoi viaggi botanici attraverso le province di quello che allora era Regno di Svezia. La frase chiave “viaggi botanici di Linneo” definisce un’impresa tutt’altro che simbolica: fu proprio grazie a queste spedizioni che Linneo concepì la sua celebre nomenclatura binomiale, un sistema che ha rivoluzionato la classificazione biologica.

️ Esplorazioni svedesi: la Lapponia e oltre

Il primo e più celebre tra i viaggi botanici di Linneo fu quello compiuto nel 1732, a soli 25 anni, nella remota Lapponia svedese. A piedi e a cavallo, percorse oltre 3.000 km in sei mesi, raccogliendo circa 100 specie nuove per la scienza. Negli anni anni successivi, Linneo esplorò anche Öland, Gotland, Dalarna, Västergötland e Scania, regioni ancora poco studiate dal punto di vista naturalistico. Queste spedizioni avevano obiettivi scientifici precisi: identificare, descrivere e classificare la flora locale. Ogni tappa forniva materiale vivo e critico per affinare il suo metodo.

Dal caos alla nomenclatura binomiale

All’epoca, i nomi delle piante erano frasi descrittive lunghissime e spesso incoerenti.

Ad esempio: Plantago foliis ovato-lanceolatis pubescentibus, spica cylindrica, scapo tereti.

Durante i suoi viaggi botanici, Linneo iniziò a usare due soli termini per ogni pianta: genere e specie. Così Plantago media sostituì l’intera frase. Nel 1753, questa intuizione divenne sistema, con la pubblicazione di Species Plantarum. La nomenclatura binomiale era nata: ogni specie vivente avrebbe avuto due nomi latini, validi ovunque e per sempre.

Un linguaggio universale e poetico

I viaggi botanici di Linneo non ispirarono solo rigore, ma anche bellezza. Linneo scelse nomi ispirati alla mitologia, alla letteratura e perfino ai suoi amici e mecenati. Da Magnolia (Pierre Magnol) a Camellia (padre Georg Kamel), la tassonomia divenne anche un racconto umano. Nell’opera Philosophia Botanica (1751), Linneo scrisse che il nome ideale doveva essere: “breve, melodioso, facile da pronunciare; e che non superi dodici lettere”.

Una rivoluzione partita a nord

Dai viaggi botanici di Linneo nacque una visione della natura come sistema ordinato. Il suo motto, “Deus creavit, Linnaeus disposuit” (“Dio creò, Linneo organizzò”), esprime perfettamente il senso profondo della sua impresa: mettere ordine nella complessità del vivente. Ancora oggi, a distanza di quasi 300 anni, usiamo il suo linguaggio per dare un nome alla biodiversità. E tutto cominciò da un paio di scarponi, un diario, e una lunga camminata nelle terre fredde del Nord.

 

Vuoi esplorare i viaggi botanici di Linneo con occhi nuovi?

Ti consigliamo questo video YouTube affascinante e ricco di spunti: “I diari di viaggio di Linneo tra scienza e poesia della natura” a cura di Maria Cristina Lombardi.

Un viaggio tra scienza, poesia e meraviglia. Perfetto per approfondire!

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