Piombo e Vecchi Tempietti

Itempietti di Comacchio sono piccoli capolavori dell’arte e dell’architettura antica che offrono uno sguardo particolare sulle pratiche religiose dei marinai romani. Scoperti nel 1980 durante i lavori di drenaggio di un canale vicino a Comacchio, questi tempietti sono stati rinvenuti a bordo di una nave romana naufragata alla fine del I secolo a.C. 

La Scoperta e l’Importanza dei Tempietti di Comacchio

La scoperta dei tempietti di Comacchio ha suscitato grande interesse tra gli studiosi di archeologia. I tempietti sono stati trovati all’interno di una nave romana lunga 21 metri e larga 5 metri, naufragata verso la fine del I secolo a.C. Questo relitto ha offerto preziose informazioni sulle pratiche religiose e culturali dei marinai dell’epoca.

I tempietti visibili oggi al Museo del Delta sono realizzati con grande cura e precisione, utilizzando lastre di piombo argentato e montate con saldature o incastri. Riproducono modelli di templi su un podio con colonne ioniche, rappresentando un aspetto fondamentale della religiosità a bordo delle navi. Questi manufatti non erano pprobabilmente merce da vendere, come alcuni studiosi avevano ipotizzato, ma oggetti religiosi destinati a garantire la protezione e la sicurezza durante la navigazione.

Il Significato Religioso e Iconografico dei Tempietti

I tempietti di Comacchio sono associati a divinità che erano particolarmente importanti per i marinai e i mercanti. Le rappresentazioni di Venere, Priapo e Mercurio offrono uno spaccato delle credenze religiose dell’epoca e del loro ruolo nelle pratiche quotidiane di navigazione e commercio.

Venere

Venere, la dea della bellezza e dell’amore, aveva anche un ruolo cruciale nella navigazione. I tempietti mostrano Venere in una forma che riflette il tipo iconografico Pontia-Euploia, legato alla “buona navigazione”. Venere era infatti venerata per garantire traversate sicure e prosperità commerciale. L’affresco della Casa di Lesbianus a Pompei, che mostra Venere al timone di una nave, sottolinea il suo ruolo di guida e protezione.

Priapo

Priapo, noto per le sue caratteristiche falliche e la sua associazione con la fertilità, era anche un dio della protezione. Nei tempietti di Comacchio, Priapo è rappresentato come un elemento apotropaico, destinato a proteggere la nave dai pericoli del mare. Le statuette di Priapo trovate a Pisa e Marsiglia confermano il suo ruolo come protettore dei porti e dei viaggiatori.

Mercurio

Mercurio, il dio del commercio e dei viaggi, è rappresentato nei tempietti con un marsupio di monete, simbolo di prosperità economica. Mercurio proteggeva i mercanti e i viaggiatori, guidandoli verso il successo e la sicurezza. Nei culti marittimi, Mercurio era fondamentale per assicurare benefici economici e una traversata senza problemi.

La Funzione dei Tempietti a Bordo delle Navi

I tempietti di Comacchio erano collocati strategicamente a bordo della nave, in particolare nella poppa, il luogo probabilmente associato alla guida e ai rituali religiosi. La loro posizione rifletteva l’importanza dei riti e delle pratiche religiose nella protezione della nave e dei suoi occupanti. La poppa era il posto ideale per conservare oggetti religiosi e svolgere cerimonie, poiché rappresentava il punto di controllo e invocazione delle divinità.

L’uso di questi tempietti dimostra come i marinai antichi cercassero di mitigare i pericoli del mare attraverso la devozione e il culto. Gli oggetti religiosi come i tempietti erano essenziali per mantenere la sicurezza e favorire il successo durante i viaggi.I tempietti di Comacchio sono una scoperta eccezionale che ci permette di comprendere meglio le pratiche religiose e culturali dei marinai romani. La loro precisione artistica e il loro significato simbolico offrono una visione approfondita delle credenze antiche e delle loro applicazioni pratiche nella vita quotidiana e nei viaggi marittimi. Questi piccoli templi non erano solo oggetti decorativi, ma strumenti cruciali per garantire la protezione e il successo in un ambiente marino pericoloso e imprevedibile.

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