Le pintaderas e l’ocra rossa rappresentano un affascinante spaccato della vita nel Neolitico. Questi oggetti, scoperti in diverse grotte liguri come quella di Finale Ligure, raccontano storie di oltre 6.000 anni fa, offrendo uno sguardo unico sulla creatività e sull’organizzazione sociale delle antiche comunità. Le pintaderas sono piccoli stampi in terracotta, decorati con motivi geometrici come linee, spirali e intrecci, che venivano intinti in pigmenti naturali per decorare pelli, tessuti e, forse, persino la pelle umana. L’etimologia della parola deriva dallo spagnolo pintar, che significa “dipingere”, un richiamo diretto alla loro funzione di stampi decorativi trovati per la prima volta presso le popolazioni precolombiane.
L’Ocra Rossa: un pigmento multifunzionale
Al centro di questo processo creativo troviamo l’ocra rossa, un pigmento minerale derivato dall’ematite, una delle forme dell’ ossido di ferro. L’ocra, conosciuta anche nelle sue varianti gialla e marrone, era un materiale prezioso nel Neolitico. Il pigmento non solo veniva utilizzato per decorare, ma aveva anche numerose proprietà sia pratiche che simboliche:
- Repellente naturale: L’applicazione di ocra sulla pelle offriva protezione contro gli insetti, fungendo da vero e proprio repellente.
- Adesivo per strumenti: Mescolata con acqua e altre sostanze, l’ocra veniva usata per congiungere materiali diversi.
- Valenza simbolica: Il colore rosso, spesso associato al sangue e alla vita, suggerisce che l’ocra avesse un significato rituale nelle cerimonie di sepoltura e nei riti comunitari.
Decorazione e Identità
Intinte nell’ocra rossa, le pintaderas venivano impresse su materiali per creare un simbolismo unico, probabilmente distintivo di una tribù o di una comunità. Le decorazioni geometriche non erano infatti solo ornamentali, ma potevano anche fungere da linguaggio visivo, raccontando storie o trasmettendo importanti informazioni. Gli archeologi ipotizzano che questi manufatti non fossero utilizzati esclusivamente per decorare tessuti, ma anche per stampare simboli sulla pelle, o addirittura per creare rudimentali tatuaggi temporanei, conferendo un’identità culturale agli individui.
Un viaggio tra arte e scienza
La combinazione tra le pintaderas e l’ocra rossa dimostra l’ingegno delle antiche popolazioni. Oltre ad avere una funzione estetica, questi strumenti riflettono l’importanza del simbolismo e della protezione nella vita quotidiana dell’uomo del Neolitico. Oggi, studiare questi oggetti significa immergersi nella storia e riscoprire i legami tra arte, scienza e cultura.
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