La storia di un uomo è sempre fatta di infiniti tasselli.
Ieri sera (29 marzo 2023, ndr), Andrea Scanzi ci ha meravigliosamente raccontato – nella meravigliosa cornice del Teatro degli Impavidi di Sarzana – parti di quel caleidoscopio che è stata la vita di Giorgio Gaber. Ci hanno colpito tante cose e tante sono state le emozioni…fra cui una veramente forte e inaspettata…quella di avere in sala il pittore e paroliere Sandro Luporini, l’amico-fratello del Signor G con cui ha scritto insieme 30 anni di canzoni.
Una curiosità è stata sapere che Giorgio Gaber fu affetto dalla poliomielite. Da bambino verrà colpito due volte da questa tremenda malattia infettiva. Interessando la mano e quella gamba sinistra (che gli creerà notevole dolore negli ultimi anni della sua vita). Questo lo fece avvicinare giovanissimo alla chitarra. Che suonava in famiglia il fratello Marcello. Egli la utilizzerà come “sostegno e recupero” per quella mano particolarmente affetta . Un incontro – quello con lo strumento musicale – che gli cambierà radicalmente la vita.
Racconta Gaber:
“Mio fratello Marcello, più grande di me di sette anni, si era diplomato geometra e suonava la chitarra. Mio padre suonava un po’ la fisarmonica, quindi un minimo di musica in casa c’era. Io poi, che avevo avuto un’infanzia piena di malattie e di rotture di coglioni tra cui un infortunio a una mano, usai la chitarra anche come sostegno e recupero del mio inserimento. […] Io direi che tutta la mia carriera nasce da questa malattia, la quale ha fatto sì che abbia voluto reagire ad essa con la chitarra, portandomi così a fare questo lungo percorso nella musica.” (fonte: Guido Harari, Giorgio Gaber, Rockstar, gen. 1993)
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