Stéphane Mallarmé, Einstein e la poesia “Sospiro”

La poesia è un linguaggio universale, capace di parlare a tutti attraverso le epoche e le culture. È interessante notare come, spesso, alcune opere poetiche vengono attribuite a personaggi celebri al di fuori del mondo della letteratura. Un esempio emblematico è la poesia “Sospiro“, che in rete troverete spesso attribuita ad Albert Einstein, il celebre fisico teorico noto per la teoria della relatività. Ma quale è la vera origine di questi versi così delicati e profondi?

Stéphane Mallarmé: il poeta maledetto

La poesia “Sospiro” appartiene in realtà a Stéphane Mallarmé, uno dei maggiori rappresentanti del Simbolismo francese. Conosciuto come uno dei “poeti maledetti”, Mallarmé ha avuto un’influenza profonda su molti poeti successivi, tra cui il “nostro” Giuseppe Ungaretti. La sua capacità di unire concetti alti e bassi, l’esterno con l’interno e di farlo con una semplicità disarmante, lo rende uno dei poeti più amati e rispettati della sua epoca.

La poesia “Sospiro” di Stéphane Mallarmé è un esempio perfetto di questa dualità. I versi sembrano sospesi tra il mondo reale e quello immaginario, in un gioco di immagini e sensazioni che evocano la dolcezza della stagione e la malinconia del passare del tempo. È forse questa delicatezza che ha portato molti a pensare che potesse essere opera di Einstein, un uomo che, sebbene sia famoso per il suo rigore scientifico, era anche un profondo ammiratore della bellezza e dell’arte.

La musica incontra la poesia: Maurice Ravel e “Sospiro”

La bellezza della poesia “Sospiro” non è passata inosservata nemmeno nel mondo della musica. Maurice Ravel, uno dei più grandi compositori del XX secolo, ha deciso di mettere in musica questi versi incantevoli, creando un’opera che unisce la poesia e la musica in un’armonia perfetta. La sua composizione, parte del ciclo “Trois poèmes de Stéphane Mallarmé“, è stata eseguita per la prima volta a Parigi il 14 gennaio 1914, nella prestigiosa Salle Gaveau.

La scelta di Ravel di musicare “Sospiro” non è casuale. Il compositore era noto per la sua sensibilità poetica e la sua capacità di tradurre in musica le emozioni più sottili e complesse. In questo senso, “Sospiro” si presta perfettamente a diventare una melodia, con le sue immagini delicate e la sua atmosfera sognante.

Mallarmé, Ungaretti ed Einstein: un dialogo tra poesia e scienza

È affascinante pensare come la poesia “Sospiro” di Stéphane Mallarmé abbia potuto influenzare artisti e scienziati così diversi tra loro. Da una parte abbiamo Ungaretti, poeta italiano che ha trovato in Mallarmé una fonte di ispirazione per la sua ricerca poetica. Dall’altra, Einstein, un uomo di scienza che, forse, ha trovato nella poesia di Mallarmé una forma di espressione dell’infinito, un concetto a lui molto caro.

In conclusione, la poesia “Sospiro” di Stéphane Mallarmé è un’opera che attraversa i confini tra le discipline, unendo poesia, musica e scienza in un dialogo senza tempo. Una testimonianza di come l’arte possa toccare le corde più profonde dell’animo umano, indipendentemente dal contesto in cui viene letta o ascoltata.

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