The Dark Side of The Moon..e tre curiosità scientifiche

Il leggendario album dei Pink Floyd, ” The Dark Side of the Moon ” non solo è un capolavoro musicale, ma nasconde almeno tre curiosità scientifiche che ne arricchiscono il fascino.

  1. La 1° curiosità scientifica: la copertina ispirata da Isaac Newton

La copertina, creata nel 1973 dal designer Aubrey “Po” Powell, prende ispirazione da un libro di fisica del 1704: “Opticks” di Isaac Newton. Nel libro, Newton descriveva i suoi esperimenti con la luce e i prismi, mostrando come la luce bianca possa essere scomposta nei vari colori dello spettro visibile. Powell ha tradotto questa idea in un’iàconica immagine per l’album, con un prisma che rifrange un raggio di luce bianca in un arcobaleno.

  1. La 2° curiosità scientifica: L’assenza dell’indaco

Curiosamente, i colori che “escono” dal prisma nella copertina dell’album ” The Dark Side of the Moon ” sono sei invece di sette. L’indaco è stato omesso, simbolizzando l’imperfezione della vita stessa, costantemente soggetta a forze oscure che possono cambiare radicalmente un’esistenza. Questa scelta grafica aggiunge una profondità simbolica all’immagine, rendendola non solo esteticamente piacevole, ma anche concettualmente ricca.

  1. La 3° curiosità scientifica: un album con lo stesso nome

Un anno prima dell’uscita di “The Dark Side of the Moon“, nel 1972, una band chiamata Medicine Head aveva pubblicato un album con lo stesso nome. Sebbene non abbia avuto lo stesso impatto dei Pink Floyd, è interessante notare questa coincidenza. Inoltre, “Medicine Head” è un termine colloquiale che descrive l’effetto stordente dei primi antistaminici o sciroppi per la tosse, che agivano sul sistema nervoso, producendo una sorta di intontimento.

Queste curiosità ci mostrano quanto la scienza e la musica possano intrecciarsi, creando opere d’arte che affascinano non solo per la loro qualità sonora, ma anche per le storie e i simbolismi che racchiudono.

 

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